Accessibilità siti web per università obbligo dal 28 giugno 2025
Accessibilità siti web per università: obbligo dal 28 giugno 2025
Dal 28 giugno 2025 entrerà in vigore un nuovo obbligo per le università italiane: garantire l’accessibilità dei propri siti web. Questa scadenza rappresenta una svolta significativa per il mondo accademico, poiché risponde a una richiesta sempre più pressante di rendere l’informazione e i servizi digitali veramente accessibili a tutti, in linea con le direttive europee e nazionali sull’accessibilità digitale.
Cosa significa accessibilità dei siti web per le università?
L’accessibilità dei siti web consiste nella capacità di una piattaforma digitale di essere facilmente utilizzabile da tutte le persone, indipendentemente dalle loro capacità o disabilità. Nel contesto universitario, ciò significa che studenti, docenti, personale amministrativo e visitatori devono poter accedere senza barriere a informazioni, servizi, moduli, iscrizioni online, materiale didattico e ogni altra risorsa digitale offerta dall’ateneo.
Le linee guida internazionali, come le WCAG (Web Content Accessibility Guidelines), fissano standard tecnici e di design per garantire che i contenuti siano percepibili, utilizzabili, comprensibili e robusti per chiunque. In Italia, la legge Stanca e successivi aggiornamenti recepiscono questi principi, imponendo agli enti pubblici, tra cui le università, di adeguare i propri siti web.
Perché l’accessibilità diventa obbligatoria dal 28 giugno 2025?
L’obbligo di accessibilità dei siti web universitari dal 28 giugno 2025 deriva dall’adozione della Direttiva UE 2016/2102 e dall’attuazione del Decreto Legislativo n. 106/2018. L’obiettivo è garantire pari opportunità nell’accesso all’istruzione e ai servizi digitali, riducendo il digital divide.
Questa normativa prevede che tutte le università, sia pubbliche che private, debbano adeguarsi entro la scadenza, ponendo particolare attenzione ai siti web istituzionali, ai portali per gli studenti, alle piattaforme di e-learning e alle app mobili.
Cosa devono fare le università per adeguarsi?
In vista dell’obbligo dal 28 giugno 2025, le università dovranno:
- Verificare lo stato attuale dei siti web: effettuare un’analisi approfondita per identificare eventuali barriere digitali.
- Adottare gli standard WCAG 2.1: assicurare che il sito sia conforme almeno al livello AA delle linee guida internazionali.
- Aggiornare i contenuti e i servizi digitali: rendere accessibili non solo le pagine informative, ma anche moduli, form, documenti PDF, video e ogni altro tipo di contenuto.
- Formare il personale: promuovere la consapevolezza sull’accessibilità web tra chi crea e aggiorna i contenuti.
- Predisporre la dichiarazione di accessibilità: pubblicare una dichiarazione aggiornata, come richiesto dalla normativa, che attesti il livello di conformità e segnali eventuali aree critiche.
Implementare questi passaggi non è solo un adempimento normativo, ma rappresenta anche un investimento in termini di inclusività, reputazione e innovazione per l’ateneo.
I vantaggi dell’accessibilità per le università
Adeguarsi all’obbligo di accessibilità dei siti web universitari entro il 28 giugno 2025 offre numerosi vantaggi. In primo luogo, permette di offrire un’esperienza digitale equa a tutti gli utenti, compresi quelli con disabilità visive, uditive o motorie. Inoltre, siti web accessibili sono più facilmente indicizzabili dai motori di ricerca, migliorano la reputazione dell’ateneo e riducono il rischio di contenziosi o sanzioni.
Un sito accessibile è anche più semplice da navigare per tutti, aumenta la soddisfazione degli utenti e favorisce la partecipazione attiva degli studenti alla vita universitaria.
Conclusioni
L’accessibilità dei siti web per università diventerà un obbligo inderogabile dal 28 giugno 2025. È fondamentale che gli atenei si preparino per tempo, adeguando le proprie piattaforme digitali e investendo in formazione e aggiornamento. Solo così sarà possibile garantire un accesso equo all’istruzione e ai servizi digitali, nel pieno rispetto dei principi di inclusività e pari opportunità.